Run for Your Life

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    V giorno

    Norean è bellissima. Sembra strano dirlo della città che ha divorato come un cancro il regno degli uomini, ma è così. A livello estetico, non c’è nulla in lei che non possa essere equiparabile a un sogno , ma si sa, molti incubi iniziano proprio così. Madison Hunt cammina svelta, una mano all’indietro verso di Te a stringere con forza la tua e l’altra a sostenere il cappuccio sul capo. Non la conosci da molto, ma sai che è nervosa, riesci a percepirlo a pelle, dal suo modo di respirare serrato, alla rigidezza delle spalle. - E’ successo qualcosa.- mormora - Anche se non so cosa.-
    Una camionetta della Polizia Militare, svolta l’angolo a tutta velocità, i suoi lampeggianti vi illuminano per un attimo, abbagliandovi - Ieri hanno iniziato con i rastrellamenti, chiunque sia considerato sospetto viene preso e intrappolato nella prigione di Hellèna.- si ferma per un attimo, indicando con un cenno del capo la montagna che sembra sul punto di cader giù sulla città per quanto è enorme - Da lì, nessuno esce vivo.-
    La camionetta si ferma a qualche metro di distanza da voi, in uno stridere di ruote così fastidioso da essere equiparabile a delle unghiate sulla lavagna. Madison ti intima di stare ferma mentre un gruppo di soldati esce dal cassone, e caricandosi in spalla un ariete, si lancia a sfondare la porta di un abitazione. Vengono trascinati fuori padre, madre e due figli. I bambini si aggrappano con le unghie ai ciottoli del marciapiede, la donna piange mentre viene trascinata via per i capelli. Madison chiude gli occhi e ti spinge, con forza, a infilarti in un vicolo per non vedere come prosegue la scena.
    - So che vorresti aiutarli, ma fare anche solo un passo verso di loro, segnerebbe la nostra fine.- ha un tono di voce incerto, quasi stesse trattenendo il fiato tra i denti tra lo spazio di una parola e l’altra - Indurisci il cuore e continua a camminare.-
    Il vicolo dove Madison ti ha spinta è l’incrocio fra due alte palazzine, un posto buio, dove l’olezzo di orina e feci è bestiale. Un uomo si rigira sotto ad un pezzo di cartone, non riesci a vederne il viso, ma solo una massa di capelli incrostati dalla sporcizia.
    - Devi tornare a Rennas.- Madison si ferma di colpo - Sei appena arrivata e mi hanno detto che sei stata segnalata come possibile spia del Regno, dieci minuti dopo del mio arrivo, sarebbero venuti a prenderti. Al momento, ti stanno aspettando al tuo alloggio.-
    Madison non ha il dono di saper dare le brutte notizie, ma c’è da dire che, in una situazione come questa, indorare la pillola non serve a nulla - Non tornerai a mani vuote, questa sera, la nostra rete di spie è riuscita a mettere le mani su qualcosa di eccezionale, che potrebbe ribaltare le sorti del nostro futuro.- il sorriso sul volto della donna è radioso mentre riprende a camminare.
    Si ferma di colpo, di fronte ad una porta in legno sdrucito, e dopo aver bussato due volte, poi una volta, poi ancora altre terra, la apre ed entra. L’ingresso è un cunicolo basso, grondante umidità come se piovesse, pur non essendo due valchirie, dovete abbassare la testa e le spalle per poter procedere . Dopo tre metri, il cunicolo si apre in una stanza a pianta quadra, con due letti sulla destra, un armadio incassato nel muro, e una sola fonte di luce , una lampada ad olio, poggiata sul pavimento.
    Una persona sta freneticamente facendo i bagagli, è una ragazza dai lunghi capelli castani che sta infilando abiti alla rinfusa nella sacca che si trascina dietro.
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    - Lee, ti presento Anya Buckman.- Anya si volta di scatto a sentir parlare. Annuisce con un cenno del capo alle presentazioni - E’ grave, è grave, hanno preso Nicholas e Prometeus.- guarda Madison - Non ci metteranno molto prima di arrivare a noi, dobbiamo scappare.-
    La ragazza infila il mantello - Ho mandato un SOS a Rennas, verranno a prenderci, le nostre coperture sono saltate, ogni sicurezza è andata a farsi benedire.- ti si avvicina, è una ragazza carina, anche se capisci a pelle che non è umana - Tu sei la ragazza che voleva cercare le figlie di Quasith, vero? Ci sono degli sviluppi, come dire, imprevisti.- la ragazza apre il mantello che indossa e sfila una pergamena che appoggia sul pavimento accanto alla lampada.
    -Sekhmet, Signora della Guerra, e madre di Quasith è uno dei demoni più potenti del Mondo Antico. Si dice che sia stata generata da Caos in persona, dopo i gemelli Ixo e Axa. un pedigree mica da ridere - La nascita delle gemelle di Quasith, sua figlia, è stata tenuta segreta per molto tempo. Nipoti di una simile nonna e addirittura probabili pronipoti di Caos, avevano un bersaglio disegnato sulla schiena. Si dice infatti che, cibarsi dei figli di un demone antico possa aumentarne i poteri.-
    - Sì dice così anche dei sangue di Musa.- sospira Madison - Un modo come un altro per giustificare il cannibalismo che è insito nella natura di molti demoni.-
    Anya ridacchia.
    - Dalle ultime notizie, le gemelle di Quasith sono in mano al Mercante di Anime, Marsia, non si sa chi sia il suo acquirente, ma le nostre fonti dicono che sono sulla sua lista merci.- Anya alza gli occhi su Lee - In questo tempo, non puoi fare nulla per salvarle, ma nel tuo presente, dove tutti sanno che ci sono delle eredi dirette ai poteri della Signora della Guerra e del Demone delle spose, quelle bambine rischiano di fare questa fine. Quando tornerete nel vostro tempo, vi ritroverete a un minuto prima del salto temporale, le bambine saranno con i Torthron, ma devi avvisarli del pericolo, così come devi avvvisare Quasith che c’è qualcuno, a Norean che vuole il suo potere.-
    - I Torthron hannno una casa sulle rive del Tamigi, poco lontano dal London Eye, segui il sentiero di fiori bianchi per trovarli. - un colpo alla porta, uno solo, le due ragazze si scambiano un occhiata, Madison ti afferra per un gomito e ti costringe ad alzarti.
    - Ci hanno trovati, dobbiamo andarcene!- apre il mantello e ti infila fra le braccia un fagotto - Proteggilo a costo della vita, Lee, ok?-

    Ottenute: Conoscenze sul Mercante di Anime.
    Fagotto misterioso.


    Edited by James Christoper Allen - 5/5/2017, 22:20
     
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  2. Ashleen ~
     
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    Dicono alcuni che finirà nel fuoco il mondo, altri nel ghiaccio. Del desiderio ho gustato quel poco, che mi fa scegliere il fuoco. Ma se dovesse due volte finire, so pure che cos'è odiare. E per la distruzione posso dire che anche il ghiaccio è terribile e può bastare..
    Norean. Finalmente.
    La capitale di tutto. Panacea completa del bene e del male. Fulcro dell'inferno che lentamente sta ingoiando i residui di questo nuovo mondo in cui si è ritrovata così, di punto in bianco, nucleo assoluto della positività della speranza, nel potere cambiare le cose.
    Madison le stringe forte la mano. Così forte che sembra quasi, non solo avere paura di perderla, o in qualche modo potersi separare da lei,
    ma sembra anche quasi che voglia bloccarne la circolazione del sangue, talmente è salda la sua presa. Come se fossero tenute strette da chiodi,
    tra di loro, incapaci e non volenterose di staccarsi. Lee infatti, cerca non solo di non perdere quella salda presa, ma allo stesso tempo, di rimanere al passo con lei, e con quella velocità che accomuna chi ha paura di qualcuno o di qualcosa e sta facendo di tutto per allontanarsi,
    {*Hai ragione Madison...ma neanche io capisco che sta succedendo*} ammise, senza troppi giri di parole. Non ha timore o timidezza nel mostrarle quella sua vivida preoccupazione.
    Forse, stanno realmente vivendo all'interno di un girone infernale, ormai completamente incorporato ed inglobato nella realtà. Il mondo ha perso la sua pace, ha perso tutto quello che di buono aveva. E' come se si fosse arreso, come se non avesse altra scelta che rassegnarsi a quell'amaro destino di essere divorato dalla cattiveria e dalla distruzione, senza lottare per liberarsi.
    Ascolta, in perfetto silenzio la sua spiegazione, su quella prigione, quando i fari di quella camionetta della Polizia, come se fossero fulmini e saette a ciel sereno, si puntano verso i suoi occhi, che praticamente per istinto, è costretta a chiudere, portandosi una mano davanti gli occhi,
    come a protezione, avendo estrema cura di non allontanarsi da Madison, o peggio, perderla di vista. {*Che cosa ci fa qui la Polizia?*} le chiede, anche se la risposta, purtroppo, non tarda ad arrivare. Per fortuna non sono loro il soggetto e l'oggetto di quella sorta di imboscata e di retata, ma disgraziatamente è un intera famiglia, con tanto di bimbi piccoli. Le sembra quasi di avere un arresto cardiaco a quella scena.
    Senza pietà, vengono trascinati fuori dalla loro abitazione, genitori e figli. Bambini che lottano con tutte le loro possibilità e le loro forze, per sfuggire a quello che sembra essere ormai un destino preannunciato. Madison, vuole tutelarla, anche questa volta. La trascina dietro dise,
    in un vicolo ombrato, velocemente. A lei, sembra ancora di sentire, nella sua testa, le urla di quei poveri bambini, {*Madison...che cosa sta succedendo? Perchè la Polizia sta portando via quei poveri bambini? Che cosa vogliono fargli...?*} tante domande, forse troppe, di cui magari già ne immagina la risposta, che si racchiude in un unica nefasta parola. Morte. Lei, Madison le suggerisce di indurire il cuore e di non aiutarli, quasi come se le avesse letto nella mente. Eppure, le sembra una cosa impossibile.
    Proseguono, sino al completamento di quella sorta di cunicolo, pieno di quell'olezzo così fastidioso che ti penetra nelle narici e nei polmoni,
    rendendoti quasi stonato e nauseato. Desolazione e degrado, ovunque. {*Rennas? Come hanno fatto a trovarmi e a pensare che io sia una spia?*} le domanda, anche se ha ancora un ultimo quesito da proporle, mentre nel frattempo, si fermano dinnanzi ad un edificio, scarno,
    all'apparenza quasi fantasma, dove lei, Madison, sembra quasi bussare con una sorta di codice, dei segnali criptati come una parola d'ordine.
    {*Verrai anche tu a Rennas? Qui è pericoloso....*} si lascia sfuggire, quando adesso, presa dalla curiosità, la segue, provando a dimenticare e cancellare, la scena che le si è presentata dei bambini qualche attimo prima, arrivando a quella che sembra essere...una piccola casa, o per meglio dire un rifugio.
    Un rifugio già occupato da un'altra ragazza, che non tarda ad essere presentata. {*Ciao Anya, piacere di incontrarti, io sono Lee*}
    si presenta con un lieve sorriso verso di lei, come se fosse una piccola manciata di serenità in mezzo a quel chaos, in una parentesi di apparente allegria, mentre poi, rimanendo in religioso e attento silenzio, ascolta come lei si rivolge verso Madison, osservandone adesso, con maggiore cura la sua figura. No, non sembra davvero essere un comune umano proprio come lei, ma non le sembra decisamente il momento adatto per indagare sulla natura razziale e genetica di quella sua nuova conoscenza. Sembra destarsi da un sonno profondo quasi, quando si sente richiamata in causa per le figlie di Quasith. Ottimo, ci sono delle novità, ma a quanto sembra, non sono di certo quelle sperate.
    {*Ok...quindi si trovano a Londra, nel mio tempo, con la famiglia Torhton, è corretto?*} cerca di comprendere se ha capito tutto al meglio, continuando a posare i suoi occhi chiari su Anya, anche se non si arresta il suo parlare, {*Perfetto, andrò da loro e li avviserò del pericolo ma...perdonami Anya, come farò a tornare nel mio tempo e sopratutto...come riuscirò a farmi credere da loro?*} la interroga spontaneamente, e naturalmente, con la stessa ingenuità e semplicità di chi, pur non conoscendo molto di quel mondo, sta tentando in tutti i modi di viverci e di sopravviverci ad ogni costo.
    Eppure forse, chissà se quegli interrogativi, riusciranno a trovare una risposta sensata. Ha appresto perfettamente le indicazioni di Anya, ma praticamente non ha avuto tempo di approfondire altro. Quel fagotto misterioso che le viene dato in mano, e che lei stringe forte al petto, costretta ad alzarsi e a muoversi alla svelta, perchè state scoperte. Il cuore impazza, ancora una volta. Che cosa succederà adesso?
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    Quella che hai visto in azione non è la polizia, non come la intendi tu almeno . Madison te lo spiega tra i denti, masticando la paura di quanto appena visto nel respiro affrettato. Norean è governata dalle creature oscure e quelle, anche se a prima vista sembravano umani, erano demoni. Demoni di classe inferiori, ma sempre figli dell’Inferno. - Stanno facendo dei veri e proprio rastrellamenti, chi è un Sangue Sporco, va trovato e portato nella prigione di Hellèna- I Sangue Sporco sono gli umani, i mezzi umani, ovvero i demoni nati da genitori umani, ma anche chi è nato da un fairy o una qualsiasi altra creatura magica. Questo spiega anche perché ti stavano cercando, Ashleen, non sei un demone, e come tale devi sparire dalla faccia di Norean. Una volta all’interno del rifugio, Anya annuisce alle fila che tiri del loro discorso. I Torthron devi trovarli a Londra , nel 2017 - Questo incantesimo che ha unito le due fila temporali non durerà per sempre, i segni che la realtà sta tornando a suo posto sono già percepibili per me.- Anya arriccia leggermente il naso e la pupilla le si restringe diventando simile a quella di un gatto. E’ Madison a svelare l’arcano sull’identità della giovane donna -Suo padre è un Demone del Tempo, una creatura molto antica in grado di manipolare la curva spazio temporale a suo piacimento. Per questa ragione lei riesce a percepire che le nostre due linee temporali si stanno staccando, finalmente.- Anya socchiude bonariamente gli occhi in segno di assenso, e fa di sì con la testolina castana. Nonostante sia una mezzo demone, percepisci a pelle che non è cattiva, anzi. I colpi alla porta diventano due, prima che un suono di legno che spacca riempia tutto il rifugio, rimbombando come un tuono. Madison ti spinge in avanti lungo il cunicolo in cui si è infilata Anya, le mani sulle spalle per guidarti e non farti perdere fra le numerosi biforcazioni che si aprono a destra e a sinistra. Ci sono altri a scappare, li intravedi con la coda dell’occhio, figure evanescenti, con fiaccole in mano, per altri cunicoli e altre destinazioni. Sbucate nel sole, e fra l’erba bagnata di rugiada, devi issarti con le braccia fuori dal cunicolo, ma non è uno sforzo titanico. Il fagotto che tieni fra le braccia e caldo, e a tratti, hai la sensazione quasi che respiri con te. Madison ti spiega cos’è - Quella è un anima, l’anima di una persona che è stata sottratta al suo proprietario. E’ così che agisce il Mercante di Anime, ti strappa l’anima dal corpo e se la porta via. Grazie a questa, potrete scoprire come fa, e forse invertire il processo senza inoltrarvi nella sua città Mercato.- Scostando i lembi del fagotto, noti che l’anima ha tutto l’aspetto di un neonato che dorme sereno contro il tuo petto. Anche se sai che è una creatura spirituale, non provi timori alla sua vista, anzi, ma una sorta di tenerezza. - E’ l’anima di una bambina.- mormora - Uno degli ultimi sangue di Musa rimasti.-
    Tra l’erba alta è possibile notare un sentiero di terra battuta che declina verso una strada di ciottoli, un carro sembra in attesa con tre persone al suo interno, due sedute sulla panca e una appoggiata al bordo del cassone. Il ragazzo ti aiuta a salire, allungando una mano verso di te - Ciao, io sono Walter, lei è mia sorella Nora e lui invece è Lucian. Vi porteremo a casa. -
     
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  4. Ashleen ~
     
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    Dicono alcuni che finirà nel fuoco il mondo, altri nel ghiaccio. Del desiderio ho gustato quel poco, che mi fa scegliere il fuoco. Ma se dovesse due volte finire, so pure che cos'è odiare. E per la distruzione posso dire che anche il ghiaccio è terribile e può bastare..
    Tutto stava prendendo una piega diversa. La vita stessa ed il suo scorrere, sembravano diversi. In quel mondo dove più niente sembrava reale, dove tutto aveva aria di nuovo, e di terribile devastazione. Se dovessi fermarmi qualche attimo a riflettere, potrei tranquillamente affermare che non so nemmeno io come sia riuscita a sopravvivere sino ad adesso.
    Stavo vivendo qualcosa più grande di me. Stavo continuando a vivere grazie a quelle nuove conoscenze. Altrimenti è certo, la mia morte sarebbe sopragiunta praticamente nell'immediato. Non sapevo nulla di Aime, nulla di Benedict, l'una parte della mia vita in quella Londra di cui ormai sento enormente la mancanza, l'altro un incontro per caso, fortuito, durato forse fin troppo poco, senza avere avuto la possibilità di approfondire nulla. Chissà che fine avevano fatto. Mi sarebbe piaciuto saperlo.
    Cercai di distrarmi, tornando nuovamente a quel fagottino luminoso che mi era stato donato, di cui io stessa ero diventata custode, e che adesso praticamente, era come diventato mio da proteggere. Non volevo crederci davvero che fosse un anima. Madison poteva vederlo nei miei occhi, quanto fossi incredula e spaesata quasi, se non addirittura spaventata.
    {*A chi apparteneva?*} mi venne spontaneo odmandare, mentre adesso, quasi facendo un pò di pressione, la accostavo al mio petto come a volerla proteggere e stringere più forte. Mi sembrava ancora ssurdo..stavo tenendo tra le braccia un anima..la stavo toccando, come se fosse diventata qualcosa di tangibile, di reale.
    Una bambina. Il cuore mi si chiuse in una morsa. Chi avrebbe mai faqtto del male ad una bambina? Una creatura cosi pura ed innocente al punto di strapparle l'anima?La strinsi più forte a me al solo pensiero, ma non volevo farle del male.
    Non ci fu altro tempo a disposizione per ulteriori domande, chiarimenti, o dubbi. Dovevamo andare. Avendo massima cura della piccola anima, mi lascia condurre verso il nuovo mezzo di trasporto, con tanto di ausilio per salirci al di sopra.
    {*Ti ringrazio...io sono Lee....dove andiamo di preciso?*} chiesi, dopo essermi presentata e messa comosa a sedere, cercando di capire maggiormente, che cosa altro stava mutando nelle nostre vite, in quel nuovo mondo che sembrava avesse soltanto voglia di inghiottirci senza pietà alcuna.
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    perdonami il ritardo ma ho avuto un pò di casini off ç.ç
     
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    Dopo essere stata tratta in salvo da Norean, Ashleen si è ritrovata a compiere il salto temporale assieme agli altri. Due giorni dopo, si è ritrovata nel suo appartamento, assieme alla piccola anima, che l’è stata affidata. La bambina, nonostante non sia esattamente una persona in vita, è una normalissima neonata di circa sette mesi, dai sottili capelli biondi e dai grandi occhi celesti. Le sue funzioni vitali sono nella norma, il battito del cuore è lento e regolare, così come il respiro, mangia di gusto, riempie il pannolino di cacca, ride, e sbava come è giusto. La sua unica particolarità, al momento, è quello di sembrare molto più calda di un normale essere umano. Se Ashleen dovesse, spinta dalla curiosità, misurarle la temperatura, si renderebbe conto che è attorno ai 42° La bambina sembra avere paura del buio, se lasciata da sola in una stanza senza la minima fonte di illuminazione, inizierà ad avere delle vere e proprie crisi di panico, calmate solo dalla luce.
    La proprietaria dell’anima, secondo le informazioni di Madison, era di una bambina di nome Kari, morta all’età di otto anni, per mano del Mercante. Non si conosce il suo grado di parentela con le muse, ma è certo che sia figlia di una di loro.
    Ora sta a te Ashleen. Hai il compito di proteggere la piccola Kari (a cui potrai cambiare nome, in caso il tuo personaggio tema per la sua sicurezza) e di avvisare i Torthron, che molto presto, le gemelle di Quasith potrebbero venire colpite dal Mercante per via delle proprietà magiche insite nella loro anima. Potrai muoverti come preferisci, compiere tutte le indagini che credi con l’aiuto del fato, e contattare tutti i personaggi che credi possano aiutarti nel tuo compito.
     
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