There and Back Again

Benedict lascia andare lo Spettro, segue quel baluginio in mezzo al parapiglia e si trova davanti ad un braciere acceso, ignorato da tutto ma non dalla Fenice, che comincia a beccargli i capelli, gli zigomi, le dita e questo, dopo che ha le formiche nelle gambe, a causa del mostro nella terra.
«Ho capito.» risponde a Piri Piri. «Che cosa è e come funziona?» domanda, ma la Fenice non può perdere tempo, non può neppure lui, perché Wilfred rischia una fine tremenda, poi arriva l’urlo, che gli fa agguantare Piri Piri, quasi a proteggerla dalla furia di Awentia, trafelato da quella carica di odio, soffia sul braciere sino a quando la fiamma non si estingue.
Gli Spettri si lasciano andare, sono ombre e tornano a sembrare tali, cade in ginocchio con la piccola in braccio, intravede la figlia lanciare una catena infuocata, l’ultima e suo figlio volare in cielo, ma qualcosa cambia, perché il passato inizia a farsi visibile, i luoghi di Erellont emergono dal nulla, mentre le piume vanno a ricomporre lo Spazio ed il Tempo, come li conoscono e loro non appartengono alla Città di Rennas.
Benedict china la testa verso Yuuri, non sa cosa aggiungere o come ringraziarla, si raddrizza e aspetta Minako, che era con altri Elpìs a strappar piume agli Spettri.
Il cielo si spopola, non vi sono draghi, aquile, gli Angeli sono atterrati nella piazza di Roel, la Montagna svetta, al suo interno, ci saranno i Nani e nel Bosco, le Fate e i Pukka e le Esperidi, c’è Ennas e la Città dei Sogni.
Il Regno di Erellont è tornato ad esistere, non sa come spiegare tutto ciò ma non gli spiace essere di nuovo nella sua realtà, resta vicino alla moglie, non ha nulla da dire, si assicura che Danica, Charles ed i bimbi siano con loro, che vi siano gli Allen, i Mott, i Flannery ed Albert Hannigan.
Pandora e Belle non sono distanti, al pari di Erato, sanno spiegare cosa sia accaduto ma vicino all’Ibrido si scorge una figura minuta, silenziosa, una Fata Nera in forma umana, bellissima e in disparte, Ewa è la madre di Belle, la figlia deve averla condotta con sé, il che è comprensibile.
Piri Piri fissa le stelle, lui abbassa il capo sulla moglie, troppe volte, ha solamente il silenzio per spiegare cosa prova.
«Sono felice che tu sia con me. Sono felice che tutti loro siano con me.» riesce a mormorare, con un sorriso lieve sulle labbra.